La pasticceria Dolce Isola nasce nel 2019 a Simaxis, un piccolo comune in provincia di Oristano, sulla strada che connette il capoluogo alla Sardegna centrale, quella più nascosta.
Dolce Isola coniuga la tradizione dei dolci sardi – in particolare quelli di mandorle (come gli amaretti e le capigliette) – a dolci che non appartengono propriamente alla nostra cultura, rinventandoli in chiave identitaria.
Al centro del loro lavoro c’è una ricerca incessante delle materie prime, che devono avere standard qualitativi eccellenti, e una grande sperimentazione di accostamenti di gusto e profumo.
La loro storia, anche se recente, parla di una famiglia allargata grazie all’unione di due cognati che mettono nel loro progetto una forte passione e tanto Amore.
Grazie all’esperienza decennale di Guido e Sara, alla ricerca e alla sperimentazione sono riusciti a ” sardizzare”, con l’aggiunta delle bollicine sarde più famose, un prodotto tipico della cultura milanese come il panettone
Non ci sono conti, baroni o marchesi a Santa Maria la Palma. Ci sono tante famiglie di viticoltori e di contadini. Cinquant’anni fa hanno avuto in assegnazione delle terre incolte ad Alghero. Non avevano ricchezze di famiglia, ma braccia forti, schiene dritte, passione e valori.
Ci piace raccontare le storie dei piccoli produttori e selezionare con cura ogni prodotto. In questo caso qualcuno potrebbe obbiettare che non si tratta certo di una piccola realtà. È vero, ma è anche vero che si tratta di una cantina sociale che nasce dall’Amore per la natura e dalla dedizione al lavoro della terra. Senza fronzoli e senza titoli nobiliari, solo le mani che si rovinano, che coltivano e sorrisi che nascono dagli occhi circondati delle rughe precoci del sole.
Ancora oggi questa meravigliosa azienda appartiene a 300 soci che conferiscono le loro uve per fare del grande vino.
Una realtà che ha saputo farsi conoscere e farsi riscoprire negli ultimi anni con prodotti di eccellenza come la linea Akenta spumante che nasce dal vermentino e dal Cagnulari nella versione rose’, Akenta sub lasciato cullare dalle onde del mare a 40mt di profondità. Così come la linea prestige con Rafia, Redit e Reconta.
Una dimostrazione che l’unione fa la forza.
A Villasor, un piccolo borgo del medio campidano, è stata fondata l’azienda Antiche bontà.
L’azienda che viene diretta con amore e dedizione da Monica e Giuliano è il frutto di un passato indimenticabile, quello delle tradizioni sarde. Ascoltando i loro racconti ci si ritrova nella cucina di Nonna Angelina e nonno Giorgio da cui hanno appreso l’antica arte delle fregula.
I due fratelli Pistis portano avanti con passione l’antica ricetta della fregula fatta a mano in xivedda, un antico contenitore di coccio nel quale far roteare la semola e trasformarla con un pizzico di magia in pasta.
La meravigliosa realtà di cui parliamo coniuga la tradizione tramandata da quattro generazioni con la ricerca di ingredienti a km zero rigorosamente sardi e selezionati.
La frègula viene prodotta in tre diversi formati: grana fine; media; grossa. Ognuno indicato per differenti ricette e preparazioni in modo da esaltare il sapore di questa pasta tradizionale davvero speciale.
Non resta che assaggiare.
Gusti Pregiati nasce nel 2004 dalla passione di Pino Spanu e della sua famiglia che della ricerca della qualità e dei prodotti genuini e locali hanno fatto il loro punto di forza.
L’azienda nasce nel cuore di Cabras e si è specializzata nella lavorazione e commercializzazione di pesce sardo e del Mediterraneo. Il prodotto di punta è la bottarga, le uova di cefalo, sia in baffo che in polvere e nelle conserve.
Ogni prodotto viene lavorato secondo le tradizioni che si tramandano a Cabras da generazioni in generazione. Secondo alcune ricostruzioni questa lavorazione esisteva già 4000 anni fa ad opera dei Fenici e sarebbe dunque arrivata fino ai nostri tempi seguendo sempre il medesimo procedimento naturale.
L’azienda ha ottenuto diversi riconoscimento tra cui il premio del gambero rosso per la ventresca di tonno
La bottarga di muggine viene accuratamente selezionata ed essiccata in modo naturale, senza l’aggiunta di agenti chimici in nessuna fase della produzione, per garantirne la genuinità e qualità. Tutte le fasi della lavorazione vengono eseguite a Cabras.
L’azienda Agricola “Le Conserve di Chicco” è una giovane realtà produttiva nata nel 2020 volta a
trasformare i prodotti della terra in #marmellate e confetture, situata in Località Pardu Nou (OR) nella
valle del Tirso.
Lo scopo originario è stato quello di valorizzare l’azienda di famiglia, ristrutturando l’edificio, nato dalla
Riforma Agraria degli anni ’50 (ETFAS) come laboratorio alimentare.
Si sfrutta la stagionalità della materia prima, per ottenere sempre prodotti genuini, utilizzando
conservanti naturali come si faceva un tempo.
Nato all’inizio degli anni duemila, il Frantoio Oleario Agrintec di Gian Marco Fais è dedicato alla frangitura di gran parte delle olive della Provincia di Oristano.
Posizionata nella strategica Loc. Feurredda di Simaxis, l’azienda, a conduzione familiare, contribuisce ad accrescere il prestigio di uno dei frutti tipici del territorio. L’olio è, infatti, prodotto dalla selezione di sole olive fresche di prima qualità, che non abbiano subito altro trattamento oltre al lavaggio, alla separazione dalle foglie e alla centrifugazione.
L’estrema cura per ogni dettaglio del processo di frangitura garantisce un prodotto di qualità superiore apprezzabile in ogni ricetta: dal semplice condimento ai preparati più complessi.
L’azienda agricola di Marco Daga è la prosecuzione in seconda generazione dell’attività iniziata nel 1967 da suo padre Michele nei campi della loro azienda agricola di Simaxis.
Dal 2007, da quando ha deciso di prendere in mano le redini dell’attività di famiglia, ha lavorato, oltre che per migliorare la produzione grazie a tecniche innovative, anche per chiudere la filiera. E’ arrivato quindi a impacchettare con un proprio marchio il suo prodotto.
Attualmente sono dedicati alla coltura del riso un totale di 50 ettari di terreno per una produzione totale di 3500 quintali di chicchi.
Grazie alla tenacia di Marco il suo prodotto ha ora un’etichetta e un marchio 100% sardo e un’origine sicura e controllata.
Il torrone sardo Pranteddu nasce da una antica tradizione che si tramanda da quattro generazioni e che nasce a Aritzo con il bisnonno di Sebastiano, Tiu Tanu, nel 1952 per poi trasferirsi a Tuili con Salvatore Pranteddu.
Sebastiano ha preso in mano l’azienda di famiglia apportando innovazione e puntando su prodotti esclusivamente a km zero.
Il torrone viene prodotto secondo un’antica ricetta barbaricina che prevede l’utilizzo di calderoni di rame. La cottura avviene a bagnomaria a bassa temperatura. Non supera infatti mai i 60°. Questo permette di mantenere tutte le caratteristiche organolettiche delle materie prime.
La lavorazione di sette ore e l’aggiunta di un ingrediente speciale, il limone, ne fanno un prodotto unico nel suo genere.
Gli ingredienti parlano della Sardegna nascosta, quella dell’interno, caratterizzata dai mandorleti e dall’ apicultura. Con questi ingredienti magici e dall’arte di Sebastiano nasce un prodotto unico e artigianale. Lavorato con la sapienza e il rispetto delle stagioni. Il clima infatti impone una cottura e una lavorazione differente a seconda delle temperature e dell’umidità del miele, che solo mani sapienti possono conoscere.
Abbiamo scelto per voi la variante con le mandorle bio di Tuili. Basterà un morso per ritrovarvi nelle feste estive in mezzo ai balli sardi delle nostre feste paesane. Un prodotto semplice con pochi ingredienti, ma che sa parlare della Sardegna, come il suo nome “morigheddu”, così veniva chiamato il rimasuglio della lavorazione nelle pareti del paiolo in rame che veniva utilizzato per la produzione del torrone.
Le lorghittas hanno origini antiche e identitare. È una pasta tipica del paese di Morgongiori, piccola realtà di 700 abitanti circa, alle pendici dello splendido Monte Arci nella provincia di Oristano.
La tradizione, in questo caso, si fonde ad un pizzico di internazionalità. Alle redini del pastificio Sa Lorighitta Longa si trova Karina, Rumena di nascita, ma di Morgongiori per adozione, dove vive con la sua famiglia da circa quindici anni.
Una bellissima storia di coraggio e passione. Nel 2020 in piena pandemia decide di aprire un pastificio con la volontà di far conoscere questa eccellenza gastronomica al di fuori della Sardegna.
La produzione delle lorighittas è una tradizione che si tramanda di madre in figlia ed era in passato un momento di convivialità tra le donne del paese.
Questa pasta così identitaria, viene prodotta esclusivamente a mano. Per comprendere a pieno la preziosità di questa pasta basti pensare che per fare un chilo di pasta, una persona da sola ci può mettere dalle tre alle quattro ore. Il pastificio sa lorighitta longa riesca a produrne 15 kg al giorno.
Dalla forma allungata e la forma di un orecchino, questa specialità sarda è fatta a mano attorcigliando tra le dita un doppio filo di pasta fino a creare una treccina chiusa. Viene poi essiccata naturalmente o in celle di essicazione statica.
Si narra che, per la ricorrenza di Ognissanti, le donne del paese si incontrassero per produrre la pasta disponendola in ceste artigianali. Da un decennio è però possibile partecipare alla sagra che si svolge all’inizio di agosto e che richiama tanti turisti.
Il nome di questo incredibile prodotto evoca tante suggestioni, è infatti innegabile che lo zafferano sia la spezia più preziosa in assoluto proprio come l’oro. Richiede un gran lavoro esclusivamente manuale da cui deriva il suo costo elevato (~20/25.000 € a Kg e ~20/30€ al gr).
“Rosso” per il suo colore rubino.
“Del Barigadu” perché è la regione storica in cui si trova Ula Tirso, località in cui viene coltivato e prodotto.
Piccolo paese in provincia di Oristano, noto per la Diga di Santa Chiara con il “villaggio fantasma” e la “casa
sommersa”.
Andrea Mura, proprietario dell’azienda che dopo aver lavorato in “Continente” ha deciso di seguire il suo cuore e tornare al paese di origine dando valore alla sua Terra.
Nel 2017, con il sostegno della famiglia, ha aperto l’azienda, che si dedicava esclusivamente alla coltivazione di vigne e oliveti, poi nel 2020 ha deciso di impiantare lo zafferano (circa 10000 mq).
Lo zafferaneto si estende ai piedi di una collina che accoglie un bosco di sughero e rovere con tanta macchia mediterranea ed erbe aromatiche selvatiche. Uno spettacolo per la vista e l’anima.
È una piccola realtà nata ad Oliena, paesino della Barbagia, frutto di un’idea di cinque giovani innamorati della loro Terra che con forza e caparbietà hanno voluto creare qualcosa di speciale.
Il loro obiettivo e quello di ripartire della terra utilizzando ciò che la natura dona e specializzandosi nella produzione di farine e semole di alta qualità di grano sardo macinato a pietra.
Mettono al centro della loro impresa i grani duri selezionati e coltivati secondo la tradizione locale. Esaltano componenti che solitamente vengono scartati come il germe di grano e soprattutto lo strato aleuronico della cariosside del cereale, preservando così proteine, vitamine e acidi grassi.
Il loro progetto nasce dalla volontà di far riscoprire gli antichi sapori e profumi della Sardegna ormai dimenticati, salvaguardando la salute delle persone attraverso prodotti di alta qualità che rispettino appieno gli standard qualitativi e organolettici.
Fare rete è il punto di forza di Su Ghimisone che attraverso la filiera corta e controllata “Made in Sardinia”, sostiene l’economica locale, esalta e valorizza la cultura e i prodotti locali.
“Luce, Amore e Bellezza attraverso l’artigianalità, in connessione con l’Anima”.
Francesca di AgroChic è nata e vive in Sardegna dove ha scelto di far fiorire la sua attività artigianale.
Dopo tanti anni presso un’importante multinazionale, come spesso accade, ha risuonato in lei la fatidica domanda: cosa mi rende veramente felice?
Ha trovato la risposta a questa domanda nel suo essere Agro (semplice e connessa con la natura) e Chic (ricercatrice della bellezza in ogni oggetto e luogo).
Dare una seconda vita alle cose, rievocare ricordi sensoriali e olfattivi per crearne di nuovi, realizzare oggetti artistici connessi alla Natura portando Luce Amore e Bellezza, è il percorso intrapreso con AgroChic.
Al centro del suo impegno c’è la sostenibilità:
Le candele vengono colate a mano prevalentemennte in contenitori recuperati e sono prodotte con materie prime naturali come la cera d’api usata per la candela della box bonittedda, proveniente da apicoltori locali e profumata con oli essenziali puri biologici anch’essi 100% sardi.
AgroChic è plastic free: tutti i materiali utilizzati per il confezionamento dei prodotti, dall’etichetta alla scatola per la spedizione sono realizzati in materiale biodegradabile o riciclabile.